Cap 9: L’AMOUR CACHE’ - L’AMORE NASCOSTO
L’AMORE
NASCOSTO
La
vita sembrava tornata al tempo di quando nessuno pensava potesse accadere
qualcosa di spiacevole alla nostra città.
Tutto
scorreva nel migliore dei modi.
Gabriel
non aveva più avuto le strane visite di Xantyan e questo alleggerì non poco la
tensione che si era accumulata, specie in Michael che vedeva pericoli
ovunque.
Felicità
e beatitudine: sono le parole che possono definire lo stato d’animo che avevamo
allora.
Non
crediate che quando tutto va’ per il meglio si rischia la noia.
Non
è vero. Non è così.
La
nostra era la città della felicità, della pace, dell’armonia e in tutto
l’Impero dei nostri due Sovrani regnava questo stato di grazia. Eravamo davvero
sereni.
Gli
abitanti della città organizzarono un gara di aquiloni.
Ogniuno
di noi ne realizzò uno e per giornate intere rimanevamo sui prati a farli
volare.
L’ultimo
giorno decidemmo di tagliare i fili e abbandonarli come fossero palloncini.
Riempimmo
il cielo di colori e forme di tutti i generi.
Noi
quattro: io, Raphael, Michael e Gabriel, eravamo sulla spiaggia mescolati fra
la folla a guardare gli aquiloni volare.
Il
Re si avvicinò a noi sorridente.
-
E’ una bella idea - disse guardando in alto - dobbiamo replicare giornate come
queste
-
Vedrai che qualcuno ci sbalordirà con delle novità del genere! - disse Raphael
-
Beh! Una novità c’è già - disse il Re
-
Ma dai! E noi non sappiamo niente!? - esclamai curioso
-
Ci riguarda da vicino! - continuò Raphael - E’ per questo che sei qui, per
farci una sorpresa!
-
Il Matrimonio del Principe Hal con la Principessa Alice - rispose secco il Re.
Rimanemmo
di sale, immobili, paralizzati, con la salivazione azzerata.
Istintivamente
guardammo Gabriel, che invece aveva un’espressione ermetica, insondabile.
Questo
ci fece ancora più impressione.
-
Celebrerai tu la cerimonia? - domandò Michael al Re
-
No - rispose sorridendo - sarà una cerimonia semplice una cosa fra loro due
- E
non la puoi celebrare tu lo stesso? - insistette Michael
-
Perché? - rispose il Re
-
Come perché? - Michael si stava
innervosendo - Che fai rispondi con una domanda? Che risposta è: perché?
-
Quando si sposeranno? - chiesi
- Domani
al tramonto - rispose il Re allontanandosi.
Fissammo
il Re che camminava fra la folla, impietriti da una notizia che davvero non ci
aspettavamo.
-
Questa storia non mi piace - disse cupo Michael - non mi piace per niente - E
tu... - alzando la voce contro Gabriel - Non venirmi a dire che non sapevi
niente!
-
Credi che cambi qualcosa se ti rispondo si o no? - gli disse serio
-
Certo che cambia! - tuonò Michael - Cos’è questa storia? Chi è questo che
viene, s’insinua e si sposa con la nostra Principessa?
-
Cos’è - sorrise Raphael - sei geloso di Alice adesso?
-
Insomma piantatela di stare lì come dei broccoli! - strillò furioso - Che vi
piaccia o no io troverò il modo di impedire questo matrimonio! E voi mi
aiuterete!
Michael
era indomabile molti fra i presenti si voltarono a causa dei suoi urli.
Per
questo motivo ci spostammo in un punto più appartato della spiaggia.
-
Non so cosa m’inventerò, ma domani quei due non si sposeranno - disse più calmo
-
Qualcosa possiamo fare - disse Raphael guardandomi
-
Tu? - continuò febbrile Michael verso Gabriel
-
Ti dico che non puoi impedire una cosa che è stata decisa - gli rispose
-
Questo lo vedremo!
Raphael
preparò un sonnifero, una vera e propria droga destinata ad Alice, Hal ed il
Sacerdote che avrebbe celebrato il rito.
Io
depositai il composto nelle camere di ciascuno.
La
notte tornai e spruzzai il sonnifero proprio nei nasi di tutti e tre.
Questa
trovata doveva creare un costante torpore durante il giorno e un sonno così
pesante da far saltare la data della cerimonia.
Michael
provocò seri guasti a tutte le porte e finestre dell’appartamento del Sacerdote
in modo che non potesse uscire.
Insomma
era necessario far saltare la data almeno di un giorno per dare a Michael la
possibilità di parlare con Alice e discutere sul motivo di una decisione così
improvvisa.
Il
caso volle che la sorella del Sacerdote arrivò apposta da lui per consegnarli
un abito rituale che lei aveva cucito per l’occasione.
Il
Sacerdote dopo essersi svegliato con notevole difficoltà,
avendo
tutte le vie di comunicazione del suo appartamento fuori uso, autorizzò la
sorella a sfondare una finestra ed entrare da lì.
Senza
capire come, sia Hal che Alice dormirono tutto il giorno per effetto della
droga, ma si svegliarono simultaneamente giusto in tempo per preparasi e
arrivare puntualissimi nel luogo dove il Sacerdote li stava aspettando.
Per
noi fu una disfatta.
Seguimmo
il loro matrimonio da una collina.
-
Non ci posso credere! - disse Michael
-
Quello che è incredibile è che si siano svegliati con tale precisione - esclamò
Raphael incredulo - come sia potuto accadere, proprio non ne ho idea
-
Possibile che tu non hai niente da dire? - disse Michael rivolgendosi
nervosissimo a Gabriel.
-
Voglio che sia felice - rispose Gabriel guardando Alice che rideva insieme ad
Hal e il Sacerdote.
-
Con quello? Ma fammi il piacere! - esclamò irritato Michael - Comunque io non
mi do per vinto! Ci deve essere un modo per annullare questa pagliacciata!
-
Un modo c’è - dissi io.
Raphael
e Michael mi guardarono attenti, mentre Gabriel sorrideva scuotendo la testa.
-
Questo tipo di cerimonia - spiegai - prevede la conservazione per una settimana
delle collane che i due si sono scambiati al termine del rito. Se le collane
vengono danneggiate o, meglio ancora, smarrite, durante la prima notte di
nozze: il matrimonio viene annullato.
-
E’ fatta! - esclamò felice Michael - ruberò le collane e giuro che gli darò
fuoco!
Così
fece. Come un ladro provetto entrò negli appartamenti degli sposi e facilmente
prelevò le collane che gettò nel fuoco.
Non
si allontanò dal falò finché non vide che quello che rimaneva delle collane era
meno di polvere.
Il
giorno seguente, il Sacerdote che aveva celebrato il matrimonio di Hal e Alice
venne da me tutto trafelato.
-
Uriel che fortuna incontrare te!
-
Cosa è successo?
-
Ho fatto un errore micidiale! Ho dato ad Alice e Hal le collane sbagliate!
Queste sono destinate a loro, vedi?!
Presi
fra le mani le collane (altro non erano che graziosi intrecci di seta con i nomi
degli sposi ricamati).
-
Le consegnerai tu ad Alice non è vero?
-
Contaci - risposi.
Avevo
tra le mani due oggetti che andavano distrutti prima che gli sposi si
svegliassero!
Mentre
camminavo per i corridoi chi vedo arrivare? Alice!
-
Grazie! - disse con un sorriso che la illuminava - Le cercavo e non riuscivo a
capire dove fossero finite. Per fortuna le hai trovate tu!
-
Non mi ricordavo fossi così mattiniera! - esclamai sconcertato
Mi
tolse le collane dalle mani e mi salutò.
Vidi
le collane scivolare via dalle mie mani senza aver avuto modo di capire cosa
fosse accaduto.
- E
ora chi glielo dice a Michael? - mormorai guardandomi le mani vuote.
Andai
da Michael e gli raccontai tutto.
Lui
si lasciò cadere sul letto:
-
Non ho parole - disse
-
Io si - risposi - abbiamo perso.
Comunque
la coppia Hal/Alice funzionava. Funzionava bene direi.
Sempre
allegri dinamici, impegnatissimi nel progetto di Raphael.
Insieme
costruirono una Camera del Suono
(così la chiamarono) dove conducevano un esperimento interessante.
Alice
dipinse le pareti con un colore argenteo ricavato da un materiale che assorbiva
i suoni. Sul soffitto appesero un’infinità di tubi di vetro dalle dimensioni
più svariate, perpendicolarmente al pavimento.
In
quella camera era vietato entrare, se non in date ordinate in scadenze fisse
per controllare i risultati dell’esperimento.
La
loro idea era di catturare le vibrazioni e quindi i suoni che il vetro
produceva.
Michael
però teneva costantemente d’occhio il povero Hal, che invece era sempre
gentile, quasi ingenuo, nei suoi confronti.
Come
una sera in cui ci trovammo riuniti in una bellissima festa.
Alice
cantò alcune delle sue melodie e noi estasiati ci spellammo le mani per
applaudirla.
-
Non è fantastica?! - esclamò Hal guardandola - E io l’ho sposata!
-
...E che cos’è un trofeo? - disse Michael a bassa voce guardandolo con occhi
che avrebbero voluto incenerirlo.
-
Smettila di vedere il male dappertutto - dissi piano a Michael
-
Io vedo il male dove c’è - rispose continuando a tenere sotto osservazione Hal.
-
Se c’è, Hal ne è inconsapevole - continuai
-
Ti pare una cosa da niente? Vedrai lui da solo farà più danni di tutte le
milizie di Xantyan...
-
Adesso esageri!
-
Spero di sbagliarmi. Sto aspettando il primo errore, dovrà rivelarsi prima o
poi, e giuro che lo riporterò a calci dove l’ho preso.
Stava
iniziando la musica della prima di numerose danze che in occasioni come quelle
si facevano.
Gabriel
si era avvicinato ad Alice e la stava accompagnando verso di noi.
Hal
pronto per andare a danzare con la sua sposa.
Michael
glielo impedì:
-
La musica è già iniziata - disse soddisfatto - questo ballo Alice lo farà con
Gabriel, tu dovrai aspettare il prossimo!
-
Va bene non ti scaldare - rispose meravigliato Hal.
Michael
si calmò solo vedendo Gabriel e Alice impegnati nella danza.
Michael
non perdeva occasione di mettere i bastoni tra le ruote ad Hal, per avvicinare
Alice a Gabriel.
Tutta
questa storia era diventata per lui un caso personale che gli teneva occupata
la mente come fosse una febbre.
D’altro
canto la vita di Alice non aveva subito modifiche sostanziali da quando si era
sposata.
Continuava
gli addestramenti con Gabriel e continuava a cantare ancora per i seguaci di
Xantyan.
Tempo
dopo Gabriel andò a trovare Màlj nei laboratori di restauro in cui l’aveva
inserita al suo arrivo.
Màlj
non sembrava serena.
-
La mia mano non tornerà più quella di un tempo - si lamentò con Gabriel.
-
Non devi tornare come eri prima - le rispose Gabriel
-
Ma io ho paura che la mia permanenza laggiù
mi abbia peggiorata. I colori, il tratto non sono buoni...Io non credo di
fare un buon lavoro...
-
Cos’è questo malumore?
-
Non so...Anche mio fratello...Negli ultimi tempi l’ho trovato cambiato...
-
Cosa vuoi dire? - chiese serio e incuriosito
-
E’ strano, nervoso ha degli sbalzi d’umore che non gli ho mai visto.
-
Non ti ha confidato il motivo?
-
No - rispose preoccupata - anzi si è infuriato quando gli ho fatto notare il
suo comportamento...
-
Vedrai che andrà tutto bene - le sorrise - Il tuo bambino?
-
Nascerà a giorni - rispose radiosa - Xadre è tutto eccitato!
-
Allora auguri! - le diede un pizzicotto sulla guancia.
Gabriel
andò via con la testa piena di pensieri.
Aveva
notato anche lui che qualcosa non andava.
Negli
ultimi tempi Alice era molto meno allegra di come fosse al suo solito.
Non
le fece domande, lei non gli rivelò mai nulla.
Una
sera Alice entrò negli appartamenti che divideva con il suo sposo, ed ebbe una
sorpresa che la fece infuriare.
-
Cosa stai trafficando? - domandò ad Hal
-
Niente...
Alice
spostò Hal e si accorse che, di nascosto a lei, aveva ricostruito un piccolo
attrezzo che usava durante la sua permanenza nel regno di Xanyan.
Un
piccolo oggetto che serviva per avere immagini dallo Spazio.
-
Tu lo sai che qua non puoi conservare le abitudini che avevi da Xantyan - disse
severa - a cosa ti serve questa cosa? - continuò gettando l’attrezzo a terra -
Puoi avere tutte le informazioni che ti pare...
-
Perché chiedere quando posso fare da solo? - disse arrabbiato - Io ho vissuto
bene laggiù e non voglio rinnegare una parte della mia vita!
-
Nessuno ti chiede di rinnegare niente, ma per tornare qui hai dovuto scegliere,
non puoi...
-
Adesso basta! - urlò aggredendo Alice con uno schiaffo - Deve ancora nascere
chi mi obbliga a delle rinunce!
Alice
rimase immobile lo lasciò finire di parlare, poi lo colpì violentemente su un
orecchio tanto da farlo barcollare.
-
Che sia la prima e ultima volta che alzi le tue mani su di me - disse con voce
ferma e scura - ne ho abbastanza delle tue stramberie!
Hal
sembrò risvegliarsi da un sogno e le chiese scusa, provando ad avvicinarsi, ma
lei lo tenne lontano:
-
Forse tu non hai ben capito con chi hai a che fare - continuò serissima senza
cedimenti - basta che io faccia solo un accenno a quello che ho visto, e verrai
rispedito da dove sei arrivato!
-
Ti prego perdonami! - implorò Hal - non capisco cosa mi stia accadendo...
-
Lo so io - rispose con freddezza Alice - sei una banderuola che non sa decidere
cosa vuole. Se vuoi stare qui devi rispettare le nostre regole, altrimenti sei
libero di partire!
-
Ma qui ci sei tu! - scoppiò a piangere - E’ con te che voglio stare! Io sono
qui per te!
Alice
non rispose, ma lo guardò con un distacco che meravigliò anche lei;
e
infine gli disse:
-
Se ti rivedo con quel giocattolo ti faccio cacciare.
In
effetti non vide più il suo sposo armeggiare con alcun che provenisse dal regno
di Xantyan.
Alice
era troppo cambiata era chiaro per tutti noi.
La
osservavamo sperando di trovare il modo di fare qualche domanda, Alice però non
dava nessun appiglio per iniziare un discorso che ci permettesse di esporci e
chiedere sulla sua vita.
Solo
Raphael era convinto che prima o poi qualcosa sarebbe riuscito a farle dire.
Approfittò
di un giorno in cui rimasero soli a lavorare nel suo laboratorio.
-
Tieni - disse Raphael - il fiore della felicità, magari ne farò fare uno
sciroppo
-
Grazie - rispose guardando il fiore in modo strano
-
Non ti piace?
-
Si è molto bello - rispose perplessa - ha un buon profumo, ma non so se sono la
persona più indicata per ricevere questo fiorellino.
Raphael
sorrise, fra sé, capì di aver colto nel segno.
La
guardò con simpatia aspettando che continuasse.
-
Il fatto è che non credo di essere così felice
-
Uhmm...Senti senti...
Raphael
si appoggiò sul tavolo proprio di fronte ad Alice.
Tutte
le porte e le finestre si chiusero automaticamente.
-
Cosa c’è che non va’? - le domandò
- A
volte ho la sensazione di aver fatto un errore...
-
Un errore?
-
Si un errore di valutazione...
-
Non essere così sibillina, puoi parlare liberamente.
Alice
si fermò e guardò dritto negli occhi Raphael.
Gli
rivolse uno sguardo stranamente divertito, non molto serio, che fece ridere il
suo interlocutore.
-
Non fare quegli occhi furbetti - le disse lui - cosa c’è che non va’?
-
Hal - rispose risoluta - è Hal che non va’...
Raphael
sperava di non sentire cose che avrebbero dato ragione a Michael e subito
intervenne:
-
Perché? E’ sempre così gentile. Verso di te ha sempre atteggiamenti così romantici...Sembra
tanto innamorato...
-
E’ probabile che lo sia, ma il suo comportamento con me è mutato radicalmente.
In pubblico si mostra diverso da com’è quando siamo soli.
Raphael
stava cominciando a diventare serio.
-
E’ instabile - continuò Alice - ha sbalzi d’umore che sembrano immotivati...
-
Sembrano?
-
Io credo che in realtà non si trovi bene da noi. Non fa che ripetere che è qui
solo perché ci sono io...
-
E’probabile che sia voluto venire solo per stare con te...
-
...Ma che in realtà sperava di rimanere dov’era - concluse sorridendo con
ironia Alice.
Alice
di colpo si fece pensierosa.
-
C’è dell’altro però - incalzò Raphael
-
Questo suo lato del carattere mi è insopportabile!
-
Hal non ti piace più - concluse sicuro Raphael
-
Peggio - gli rispose Alice guardandolo seriamente - credo di aver sbagliato
persona.
Detto
questo accennò un sorriso per alleggerire l’imbarazzo che provava.
Raphael
sospirò un po’ divertito e si sedette accanto a lei cingendole le spalle con un
braccio.
- A
volte l’amore si nasconde - le disse con dolcezza - si diverte a non farsi
vedere, così crediamo di riconoscerlo in particolari che ci stuzzicano la
curiosità perché sembrano nuovi. Invece non sono altro che un simulacro di
qualcosa che avevamo accanto e non avevamo visto.
-
E’ che Hal è piuttosto simpatico, non è male, tiene compagnia... - disse
allegramente Alice
-
E’ per questo che l’hai sposato!? - esclamò Raphael trattenendo a stento una
risata - Perché è simpatico! Eh beh, può essere un motivo: ti sposo perché mi
stai simpatico...Adesso che ci penso un mio assistente è un tipo simpatico,
quasi quasi gli chiedo se mi vuole sposare!
-
Non prendermi in giro adesso!
-
Non ti sto prendendo in giro - appoggiando la sua fronte sulla fronte di Alice
- hai seguito i tuoi sentimenti, e non si fanno mai errori gravi quando
facciamo quello che sentiamo dentro di noi. E poi nulla è immutabile, niente è
irreversibile - tornò a ridere - L’ho
sposato perché è simpatico!
Anche
Alice rideva, poi riprese a parlare:
-
C’è un’altra cosa che mi preoccupa. Hal ha ricostruito un piccolo oggetto che i
seguaci di Xantyan hanno inventato per avere informazioni su ciò che accade
fuori dal loro regno.
- E
cosa se ne fa’ qui di un attrezzo del genere?
-
Niente, vede da lì quello che vede dalla finestra. Non è tanto l’oggetto in sé
quanto il suo utilizzo. In realtà Hal vorrebbe continuare a vivere con me come
viveva laggiù...
-
Questa cosa è più seria. Se Michael lo viene a sapere, andrà su tutte le furie
-
Ho dato un ultimatum ad Hal: se lo rivedo trafficare ancora con quell’attrezzo
lo faccio allontanare
Raphael
si pietrificò nel sentirla parlare così del suo sposo.
-
Siete a questo punto?
-
Da parte mia si
-
Sai, Michael appena ha saputo che ti saresti sposata ne ha inventate di tutti i
colori per annullare la cerimonia, e se vogliamo dirla tutta il vostro è un
matrimonio non proprio valido
-
Perché?
Raphael
le raccontò con dovizia di particolari che cosa avevamo fatto per impedire il
rito, compreso il disguido delle collane.
-
Abbiamo pensato di non insistere perché ci sembrò, che in fondo, i fatti davano
ragione alla vostra scelta. Era quello che Gabriel cercava di far capire a
Michael: non si poteva impedire qualcosa che era stato deciso.
Raphael
ci mise al corrente della loro conversazione, facendo la felicità di Michael
che vedeva concretizzarsi la possibilità di liberarsi dalla presenza di Hal.